Roma in delirio. Rumori di clacson incessanti, cori, fumogeni e un oceano di tifosi a intasare le strade del centro della Capitale per festeggiare il rientro a casa della prima coppa europea vinta dai giallorossi dopo oltre 60 anni.
Il capitano Lorenzo Pellegrini guida il corteo dei pullman, Zaniolo lancia i cori col microfono: anche un irriverente insulto alla Lazio. Scene da delirio da tifo, di una città impazzita dopo 14 anni di digiuno da trofei.
L’ultima volta, nel 2008, era ancora vivo e in carica il presidente Franco Sensi, il papa era Benedetto XVI, Mourinho doveva ancora allenare l’Inter. Oggi è il condottiero del riscatto.
Roma s’è fermata per applaudire la squadra e il nuovo presidente, Dan Friedkin, a scattare foto da uno dei bus scoperti insieme all’incantevole moglie Debrah, presente anche a Tirana. Uno show, una festa popolare e romantica, un evento storico. Con buona pace di chi tenta di sminuirlo, invidioso di una partecipazione e di un’emozione, che stavolta è soltanto romanista.