Finisce 1-1 il derby della Capitale tra Lazio e Roma. Un pareggio che serve a poco ad entrambe le squadre in chiave rincorsa Champions: biancocelesti a quota 54 punti e giallorossi a 52, sesta e settima dietro alla Juventus quarta a 59 punti e il Bologna quinto a 57. Nel posticipo domenicale della 32^ giornata di Serie A è l’ex di turno a sbloccare la partita, con l’esterno argentino che riequilibra il match per il pari finale.
Nessuna sorpresa di formazione da parte di Ranieri, che rispetto alle aspettative della vigilia non cambia gli undici pronosticati da tutti, ma sceglie soltanto una disposizione tattica diversa. Invece del consueto 3-4-2-1, la Roma si schiera con un 4-2-3-1, con Celuk e Angeliño terzini, la coppia centrale Mancini-N’Dicka, Paredes e Koné in mediana, davanti si rivede Pellegrini sulla trequarti con Soulé e Saelemaekers sulle corsie a supporto di Dovbyk. Tutto confermato anche nella Lazio di Baroni.
Ad inizio partita subito scintile, con Sozza che al 5′ estrae il cartellino giallo per il gesto di Paredes ai danni di Zaccagni. E sulla punizione scaturita dal contatto i biancocelesti vanno vicini al gol: punizione di Isaksen per Romagnoli, che svetta di testa da pochi passi e trova l’ottimo intervento di Svilar, che alza sopra la traversa. Al quarto d’ora Angeliño cerca il cross da posizione defilata, pallone fuori misura per Dovbyk ma che per poco non arriva a sorprendere Mandas. Al 21′ provvidenziale intervento di N’Dicka su Dele-Bashiru, pronto a liberarsi al tiro in area. Un minuto dopo giocata personale di Isaksen che scappa alla difesa e calcia con il destro da posizione defilata, Svilar fa ancora ottima guardia sul primo palo. Al 31’ altro pericoloso cross di Angeliño per Dovbyk, ostacolato efficacemente da Castellanos che gli impedisce di raggiungere la sfera. Al 37′ altro duello tra Svilar e Isaksen: il portiere ci mette i guantoni sul sinistro a giro.
Ranieri non può essere soddisfatto di quanto fatto dai suoi e cambia qualcosa all’intervallo: Paredes, ammonito e poco lucido, resta negli spogliatoi e lascia spazio a Cristante. Ma al 47′ la Lazio sblocca la partita: calcio piazzato di Luca Pellegrini che crossa teso in mezzo, Romagnoli di testa anticipa tutti e batte Svilar. Troppo leggera la difesa romanista, con Pellegrini che reclama un fallo che non c’è. I giallorossi si rimboccano le maniche è al 54′ c’è la replica: corner del capitan per Mancini, che gira a botta sicura, ma Mandas tira fuori un grande riflesso e leva la palla dalla porta. Poco dopo finisce la partita di Pellegrini ed entra al suo posto Shomurodov. Al 65′ squillo centrale di Celik, nessun problema per Mandas sulla “trivela”. Un minuto dopo stravolta a rendersi pericoloso è Zaccagni, che con un destro a giro sfiora l’angolo alla sinistra di Svilar. Al 69’ alla fine arriva il pari giallorosso con un capolavoro di Soulé. Saelemaekers appoggia per l’argentino, che di prima intenzione calcia di sinistro da fuori area: il pallone sbatte sulla parte inferiore della traversa, supera la linea di porta e batte Mandas. Tripudio per un pari inaspettato. La Lazio sembra un po’ in bambola, ma i giallorossi non ne approfittano, anzi è Svilar a fare un paio di parate, prima su Pedro e poi è miracolo su Dia e sul precedente rischio di autogol di N’Dicka. Nel finale succede pochissimo, esclusi i cambi: l’ultimo brivido della gara lo regala nel recupero un tiro di Rensch deviato, che Mandas riesce a neutralizzare.
Finisce 1-1 il derby, con il secondo pareggio consecutivo per la Roma negli ultimi due big match. Continua l’incredibile striscia di imbattibilità per gli uomini di Ranieri, che però vedono allontanarsi, probabilmente definitivamente (a meno di miracoli), il sogno Champions.