La Roma raggiunge l’obiettivo ottavi di Europa League e lo fa con una serata in cui si sprecano gli applausi per Paulo Dybala. L’argentino è assoluto mattatore con una doppietta e tante giocate illuminanti nel 3-2 con cui i giallorossi hanno battuto il Porto, dopo l’1-1 in trasferta all’andata della scorsa settimana.
Con l’assenza di Saelemaekers per squalifica e l’infortunio di Dovbyk nella rifinitura le scelte di Ranieri sono quasi obbligate, con l’unica sorpresa che riguarda la presenza di Celik sul centro-destra in difesa e la panchina di Hummels, con il nuovo spostamento di Mancini sulla punta centrale avversaria. Sulla fascia è El Shaarawy il prescelto, con la conferma di Pellegrini sulla trequarti e un’altra occasione per Shomurodov in attacco. Nei primi minuti della partita, come all’andata, Dybala subisce un brutto intervento, stavolta da parte di Otavio, ma senza conseguenze (forse positive nel caricalo…). E, proprio come nel match del Do Dragao, è la Roma a fare la partita, con i colpi di testa di Pellegrini e Shomurodov che non inquadrano lo specchio. A portarsi in vantaggio sono però gli ospiti al 27’: tutto parte da uno scriteriato passaggio di Svilar per Paredes, che scivola e non aggancia sul servizio mal calibrato; la difesa non riesce a liberare ed Omorodion, dopo una serie di batti e ribatti, trova il vantaggio inventandosi una gran rovesciata. Il nervosismo sale subito in ambito giallorosso tanto che Dybala scalcia la palla da sotto Otavio a terra e rimedia il giallo immediatamente. L’argentino suona la carica per i suoi, ribaltando il risultato in pochi minuti: al 35’, dopo un triangolo nello stretto con Shomurodov, batte Costa con un delizioso tocco di esterno mancini, per poi ripetersi al 39’ con un tiro secco sul primo palo. L’Olimpico è in delirio per lo show della Joya. Sempre dai suoi piedi, al 42’, nasce il colpo di testa di Mancini parato da Costa, con Otavio che poi ribatte due volte su N’Dicka sulla linea.
Nei primi cinque minuti della ripresa il Porto resta in 10 dopo l’espulsione di Eustaquio per un pugno a palla lontana su Paredes (nell’occasione rimedia un giallo, sarà squalificato): la scena viene rivista al Var e porta poi alla decisione dell’arbitro Letexier. Occasione Shomurodov al 54’ che non legge alla perfezione un tiro di Dybala e manda la palla sopra la traversa. Un minuto dopo diagonale di Angeliño: anche questo tiro va fuori. Shomurodov trova la via del gol grazie al solito illuminante Dybala, ma c’è il fuorigioco e allo scadere dell’ora si rimane sul 2-1. La Roma rischia grosso, facendo imbufalire Ranieri, con una ripartenza del Porto al 67’. Omorodion si lancia verso Svilar dopo aver bruciato N’Dicka, con il tiro sporcato che impatta il palo. È il segnale che i capitolini devono chiudere la partita per evitare sorprese. E all’83’ arriva il terzo gol: ancora Dybala pesca Angeliño, che mette un cross preciso per l’inserimento di Pisilli (entrato cinque minuti prima) che firma il 3-1. Un colpo da ko per il Porto, sotto di due reti e di un uomo. A tempo ampiamente scaduto, c’è tempo anche per l’autogol bislacco di Rensch sul cross di Borges.
La Roma di Ranieri raggiunge quindi l’obiettivo di continuare la campagna europea ed ora attende l’esito del sorteggio: sarà euroderby con la Lazio oppure sfida all’Athletic Bilbao. I miglioramenti della squadra, a prescindere da ciò che decreterà l’urna di Nyon sono evidenti. E grandi meriti vanno al tecnico testaccino.