Un’altra trasferta in Scandinavia amara per la Roma, che subisce la prima sconfitta sotto la gestione di Juric. I giallorossi perdono 1-0 alla Boras Arena contro l’Elfsborg, nel match della seconda giornata di Europa League, complicando il proprio percorso nella competizione dopo il pareggio arrivato al primo turno contro l’Athletic Bilbao. A decidere la partita il gol di Baidoo su rigore al 44’, che permette agli svedesi di salire a quota 3 in classifica, mentre i giallorossi restano fermi a un punto.
Rispetto alla partita contro il Venezia, Juric ne cambia sei, dando spazio ad un turnover ben più ampio di quanto aveva fatto capire il croato nella conferenza stampa della vigilia. Al 3’ la prima azione degna di nota dell’incontro con la Roma che va da destra verso sinistra, palla a Angeliño, cross basso e teso, interviene Pettersson e para. Al quarto d’ora trova spazio il club svedese, che va vicino al gol con Arber Zeneli, conclusione in diagonale, respinta in qualche modo da Svilar in corner. Dagli sviluppi dell’angolo Henriksson colpisce di testa e ancora una volta Svilar è bravo a respingere. Sempre provvidenziale il portiere belga. Al 22’ ripartenza micidiale della Roma con Baldanzi che poi cede la palla a Soulé che esita al momento della conclusione: il passaggio a Saud fa sfumare un’azione potenzialmente pericolosa. Al 44’, dopo qualche tentativo di Soulé dalla distanza, i padroni di casa sbloccano la partita grazie a un rigore concesso per un fallo di mano in area di Baldanzi: la situazione sfugge all’arbitro Tohver, ma non al Var. Dagli 11 metri Baidoo supera Svilar, spiazzandolo. Un minuto dopo l’immediata risposta della Roma con l’incursione di Saud a destra, palla all’indietro per Baldanzi che calcia, conclusione respinta da Ouma direttamente con la faccia.
Il primo tentativo della ripresa è della Roma con Saud che calcia di controbalzo, palla che finisce altissima. Per i primi cambi di Juric bisogna aspettare il 65’: Shomurodov, Saud e Soulé lasciano il posto a Dovbyk, El Shaarawy e Dybala. La scossa è immediata, ma non dura molto. El Shaarawy crossa dalla destra, Pisilli calcia a botta sicura a centro area ma Pettersson d’istinto nega il gol al prodotto del vivaio giallorosso, già match-winner col Venezia. Al 72’ il tecnico romanista si gioca la carta Pellegrini al posto di Baldanzi: dentro l’artiglieria pesante per la rimonta. Quattro minuti dopo il numero 7 ha una potenziale palla dell’1-1: duetta con Dovbyk, si libera nello stretto in area ma calcia sull’esterno della rete. A dieci dalla fine ancora Roma vicina al pari, con Pellegrini che controlla e calcia dal limite: la palla si stampa sulla traversa e fa disperare il capitano romanista. Il finale è un forcing della Roma alla caccia del pari, con l’Elfsborg che si difende con le unghie e con i denti, chiude ogni spazio e si porta a casa la vittoria. Un brutto inciampo per la squadra di Juric, poco convinta nel cercare i tre punti in Svezia, con una sconfitta che allontana le chance di arrivare tra le prime otto ed evitare gli spareggi. Dopo l’opaca prestazione, ma vittoriosa, con il Venezia un altro campanello d’allarme per lo staff giallorosso, che già col Monza, nell’ultima gara prima della sosta, deve ritrovare la giusta rotta.