Alla fine arriva Lukaku: zuccata vincente e sesto posto matematico per la Roma

DiGiulia Sonnino

Mag 19, 2024

Una stagione che si chiude con un sesto posto. Aspettando il risultato dell’Atalanta in finale di Europa League, gara che potrebbe ancora regalare la qualificazione alla Champions League (solo in caso di 5° posto dei bergamaschi), la Roma batte 1-0 il Genoa con il gol nel finale di Lukaku. Una rete che vale il piazzamento matematico davanti alla Lazio, condannata da tre punti di distacco e dagli scontri diretti in svantaggio per l’ultimo derby perso.

De Rossi schiera il solito 4-3-2-1, lasciando inizialmente in panchina Dybala, Mancini ed El Shaarawy, affidandosi in attacco a Baldanzi e Pellegrini alle spalle di Lukaku, con l’inserimento di Bove in mediana e Llorente in difesa. Gilardino, invece, si affida dal primo minuto l’ex di turno Strootman, osannato prima e dopo la partita dal tifo di casa, ma non Gudmundsson. Dopo un’iniziale fase di studio, le due squadre cominciano ad alzare il ritmo della partita. Il primo vero brivido è al 13’ con Ndicka che, per anticipare Retegui, rischia l’autogol. Svilar salva tutto, ma in realtà l’arbitro ferma il gioco per la posizione di fuorigioco di Ekuban. Qualche minuto più tardi arriva il primo tentativo dei giallorossi con una conclusione di Baldanzi, che non riesce ad inquadrare lo specchio. Alla mezz’ora il Genoa si ritaglia una doppia chance con i colpi di testa di Vasquez e Retegui, ma nessuno dei due impensierisce Svilar. Inizia quindi un momento in cui la Roma ci prova tanto dalla distanza, dimenticando totalmente la precisione e non riuscendo mai a calciare tra i pali. 

Inizio ripresa con gli stessi uomini e lo stesso copione. La Roma riparte provandoci, ma i tiri non hanno troppa fortuna. Dopo un’ora di gioco De Rossi prova a dare una scossa, inserendo Dybala e El Shaarawy per Pellegrini e Baldanzi. Il Genoa è compatto, ma al 68’ prende una ripartenza, che rischia di farlo capitolare, con Lukaku che se ne va e arriva al tiro respinto da Martinez. Al 72’, nel momento di massima pressione, la Roma rimane in 10: Paredes prende due gialli in pochi secondi, entrambi per proteste, con il decisivo ‘vaffa’ dopo essere stato ammonito. Nonostante l’inferiorità numerica la squadra di De Rossi non molla. Al 79’ Angelino impegna Martinez con una botta da fuori area che fa sussultare l’Olimpico. Passano pochi secondi e Lukaku trova il gol del vantaggio con un bel colpo di testa su cross dalla destra di El Shaarawy. Una rete che conclude nella maniera migliore un lungo assedio. Il numero 90 si fa ammonire per aver esultato togliendosi la maglia, con il suo campionato che finirà con quest’ultimo urlo di gioia, visto che era diffidato. E forse non solo il campionato, considerata l’aria di addio dopo l’anno di prestito. DDR dopo la rete del vantaggio nel finale cerca di stabilizzare la squadra, levando Dybala e lo stesso Lukaku, inserendo Abraham e Kristensen. Poco prima infatti un cross di Vitinha aveva attraversato l’area senza essere toccato da nessuno e sfilando vicino al volo. La sfida finisce con Svilar che vola al 93’ a salvare su un tiro da fuori di Malinovskyi.

Mancano ora soltanto 90 minuti al termine di una stagione travagliata e con tanti cambi di scenari: la Roma ha l’obbligo di onorare la sfida, anche con tante assenze, senza falsare la corsa alla salvezza nel match contro l’Empoli.

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