Niccolò Pisilli si è raccontato sui canali social di Cronache di Spogliatoio con una particolarità: quello del centrocampista romano è infatti il primo post ad essere stato fatto direttamente da un calciatore per la testata giornalistica. Nell’intervista ha parlato dei suoi studi e del suo carattere, passando per il salto dalle giovanili alla prima squadra. Di seguito le sue parole:
“Studio scienze della comunicazione. Ho appena iniziato il 2° anno. Mi piacerebbe fare video che raccontano il calcio…o magari anche l’inviato. Al mio primo gol in carriera ho pianto, non sono riuscito a trattenere le lacrime. Davanti alle telecamere sono ancora un po’ in difficoltà, mi emoziono. Sono le prime volte… Quando esulto, vado di istinto. Mi viene naturale. Non me ne rendo conto. Mi lascio solo trasportare dalle emozioni, come dopo aver perso la finale di scudetto in primavera. Quella è una ferita ancora aperta. Era la fine del percorso giovanile: quando entri a 8 anni, vedi la primavera come l’apice del percorso. Giocare la finale per uno entrato 10 anni prima era un sogno. Vincerla sarebbe stato come scrivere un pezzettino di storia“. Il riferimento è alla finale del Campionato Primavera 1 persa contro il Sassuolo dello scorso anno, gara persa in maniera rovinosa con il risultato di 3-0 in favore dei neroverdi. In quell’occasione Pisilli si è lasciato andare ad un pianto davanti alle telecamere di Sportitalia, pur senza perdere, in occasione dell’intervista, la lucidità che lo contraddistingue nella vita e sul campo. Questa sua caratteristica lo ha reso non solo uno dei pezzi più pregiati del vivaio giallorosso (con il quale ha avuto modo di mettere assieme quattro trofei, 108 partite, 35 gol e 18 assist tra U17 e Primavera), ma anche delle selezioni giovanili della nazionale: tutti i tecnici che ha incontrato in questo percorso (da Franceschini a Bollini, passando per Nunziata) lo hanno sempre preso inconsiderazione, a tal punto da permettergli di giocare 30 partite nelle giovanili azzurre. Un preludio questo all’esordio in nazionale maggiore avvenuto a ottobre contro il Belgio in Nations League.
Pisilli ha parlato del rapporto che ha con Daniele De Rossi: “De Rossi per me era speciale. Mi ha dato la possibilità di giocare la mia prima partita da titolare in Serie A e di dimostrare quello che potrebbe essere il mio valore. Nonostante giocassi poco, ad ogni allenamento mi faceva tantissimi discorsi: lì mi arrivava la sua stima nei miei confronti e quello vale più di 1000 altre cose“. Nella scorsa stagione non ha avuto modo di giocare sotto i suoi ordini, dato che le due uniche partite che ha messo assieme nel 2023-24 sono state con Mourinho sulla panchina, ma il tecnico di Ostia ha rappresentato una tappa preziosa del suo percorso di crescita: nei mesi il ragazzo ha avuto modo di sgrezzarsi, riuscendo a crescere sia sotto l’aspetto fisico che mentale, e questo ha convinto De Rossi a opporsi alla sua cessione in estate quando sembrava in procinto di passare al Monza o al LASK Linz. L’avvio di questa stagione è stata la diretta conseguenza: contro la Juventus e contro il Genoa sono arrivate infatti le sue prime apparizioni da titolare, anche se queste gare hanno rappresentato l’atto conclusivo dell’esperienza di De Rossi sulla panchina della Roma prima del suo esonero.
Le ultime parole dell’intervista le ha spese per il suo attuale tecnico, ovvero Claudio Ranieri: “Ha riportato entusiasmo e molta serenità. Ha una carriera alle spalle che parla per lui, eppure si spende come fosse il suo primo progetto“. Per Pisilli l’intermezzo di Juric è stato complicato: durante i due mesi col tecnico croato alla guida è stato costretto a giocare in un sistema di gioco che non prevedeva l’uso di mezzali con le sue caratteristiche, dovendo spesso districarsi nei due in mediana o sotto punta. Con l’arrivo del tecnico romano ha ritrovato maggior serenità: anche se per il momento è solo la prima alternativa dietro alla consolidata coppia composta da Konè e Paredes, da quando si è insediato il testaccino ha rinunciato a lui solo nella sfida contro il Parma (contro l’Atalanta Pisilli era squalificato). In ogni caso il ragazzo ha dato dimostrazione di talento e affidabilità, tratti che nel corso della stagione saranno preziosissimi per la sua squadra e per il suo allenatore.