La Roma è sfortunata e va ko con l’Atalanta. Ma la strada è giusta

DiGiulia Sonnino

Dic 2, 2024

La Roma non riesce a fermare l’Atalanta e a ripartire nella sua corsa in campionato, convincendo però gli oltre 55mila dell’Olimpico ad un applauso, seppur timido, al triplice fischio. Non un evento banale considerata la sconfitta per 2-0 e il posto in classifica assolutamente disastroso. In uno stadio carico di affetto e striscioni per Ranieri (alla prima in casa in questa nuova esperienza giallorossa) e Bove, l’ex colpito da malore durante Fiorentina-Inter, la Roma non sfigura, anzi sembra dare continuità rispetto alla buona prova di Londra col Tottenham, ma resta a secco e al quindicesimo posto dopo quattro sconfitte di fila.

Il tecnico testaccino opta per un solo cambio dopo il pari con gli Spurs, rinforzando il centrocampo e scegliendo un 3-5-2, con Cristante aggiunto in mediana e davanti la coppia Dybala-Dovbyk. La prima occasione della sfida è di Paredes, che al 4’ trova lo spazio per il tiro da fuori area e lo prova, ma scalda i guantoni di Carnesecchi. Lo imita al 13’ Kone che avanza palla al piede e lascia partire un destro secco che sfiora il palo, con il portiere bergamasco immobile. Al 23’ gol annullato alla Dea: Lookman scarica per De Roon, l’olandese serve Bellanova, la palla torna a Lookman che da posizione di evidente fuorigioco supera Svilar. Al 28’ l’ Atalanta ci prova con un’incursione di Ederson, la difesa romanista salva in angolo. Alla mezz’ora gran palla di Ederson per De Ketelaere che non trova la deviazione vincente. Al 40’ azione in percussione dell’Atalanta con De Ketelaere e Kossounou, palla in mezzo, la difesa della Roma se la cava, con Hummels che sale in cattedra. Una buona Roma, anche se sterile offensivamente, nel primo tempo.

Torna a farsi vedere la squadra di Ranieri in avvio di ripresa: al 48’ Dybala rifinisce per Dovbyk che non riesce ad arrivare sulla palla anticipato di un soffio da Carnesecchi. Un po’ pigro l’ucraino. Nella seconda metà di partita è Gasperini (squalificato, in panchina c’è Gritti) il primo a fare cambi: fuori Retegui e Ruggeri, dentro Samardzic e Cuadrado. Ranieri risponde con l’ingresso di Shomurodov che prende il posto di Dovbyk, mentre poco dopo in casa bergamasca scatta l’ora di un fischiatissimo Zaniolo e di Brescianini (con Lookman e De Ketelaere richiamati in panchina). Al 69’ è un episodio a sbloccare il risultato in favore dei lombardi. Azione insistita dei nerazzurri con conclusione finale di De Roon, deviata da Celik, che mette completamente fuori tempo Svilar.  Piove sul bagnato in casa Roma che in pochi minuti perde sia Hummels che Cristante per infortunio. Ranieri (che poco prima aveva fatto entrare Saelemaekers) inserisce El Shaarawy e passa alla difesa a 4, poi aumenta il peso offensivo con Soulé. È Mancini al 76’ ad avere una chance per l’1-1, ma il difensore arpiona un cross e sotto porta non riesce a spingere in rete. Al 83’ ospiti vicini al secondo gol: Ederson ben trovato a centro area, apre troppo l’interno davanti a Svilar e manda a lato. Ad un minuto dalla fine la beffa conclusiva, con Zaniolo che sugli sviluppi di un calcio d’angolo prende il tempo a Mancini e di testa segna il gol dell’ex e chiude la partita. L’attaccante nerazzurro, ceduto dalla Roma al Galatasaray e alla fine tornato in Italia in estate, esulta togliendosi la maglia e viene ammonito da Guida, oltre a ricevere una valanga di fischi da un pubblico che tanto lo aveva amato dopo il gol che aveva regalato la Conference League.

Un risultato amaro per una Roma che si ritrova ora a guardarsi le spalle mentre la squadra di Gasperini continua a sognare in grande. Ranieri sembra aver trovato la quadratura dopo due mesi di black-out, concedendo poco o nulla all’Atalanta e venendo punito da due episodi e rimpalli vari. Davanti però così non basta e serve produrre di più. In una settimana senza coppe il prossimo impegno è quello con il Lecce: è uno scontro diretto per la salvezza. Purtroppo, viene da dire.

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