La Roma capitola con il Bayer Leverkusen nell’andata delle semifinali di Europa League. I giallorossi escono sconfitti per 2-0 nel primo round con la squadra di Xabi Alonso giocato allo Stadio Olimpico, con i tedeschi che mantengono l’imbattibilità grazie alle reti di Wirtz e Andrich.
De Rossi sceglie la formazione tipo, senza sorprese rispetto alle previsioni della vigilia: con l’assenza di Celik è Karsdorp ad agire sulla destra, mentre al centro della difesa Smalling fa coppia con Mancini, con N’Dicka e Llorente in panchina. Torna dal primo minuto anche Lukaku, assente nelle ultime partite per un problema muscolare. Gli ospiti, ben riposati in quanto campioni in Bundesliga già da settimane, propongono una sorta di 3-4-3 con il terzetto Wirtz (giostra molto centralmente), Adli e Grimaldo in avanti, con Frimpong libero di sganciarsi a destra e Hincapie più bloccato a sinistra.
La prima azione pericolosa è targata Roma all’11’ con Dybala che centra la porta con il sinistro dalla lunghissima distanza, ma Kovar non si fa sorprendere e blocca centralmente. Al 21’ buona apertura di Karsdorp per Cristante che crossa basso e teso ma trova solo il corner. Dalla bandierina Dybala pesca Paredes che la rimette in mezzo e trova Lukaku, che di testa colpisce la traversa. Alla prima disattenzione i padroni di casa rischiano: Wirtz manda Frimpong in porta con un filtrante rasoterra, ma l’esterno, anche grazie all’uscita di Svilar, centra solo l’esterno della rete. Dybala è protagonista poco dopo su punizione, ma termina alta sopra la traversa. Ed che poi arriva il vantaggio del Bayer: al 28’ Karsdorp sbaglia clamorosamente il retropassaggio per Mancini, con Grimaldo che si avventa sul pallone e serve a Wirtz solo davanti alla porta per il comodo 1-0. I giallorossi accusano il colpo, soprattutto mentalmente, e al 31’ rischiano il doppio svantaggio ancora con Wirtz che impegna Svilar. La squadra di Xabi Alonso guadagna terreno e al 34’ Grimaldo mette al centro per Frimpong che ci prova di prima ma non trova la porta di poco. Momento favorevole ai tedeschi con la Roma in netto affanno. La Roma si fa rivedere al 43’: sponda di Lukaku per Pellegrini che calcia col piatto dal limite, senza trovare la porta per pochissimo. Al 46’ giallorossi ancora pericolosi su corner ma Kovar sblocca la deviazione di un compagno, che rischia l’autorete. In pieno recupero ancora Leverkusen pericoloso in ripartenza ma Wirtz spreca. L’1-0, nonostante le tante occasioni subite, tiene la sfida ancora aperta.
La Roma si presenta nel secondo tempo con gli stessi 11 e ad inizio ripresa cerca di sfruttare le palle inattive, con Karsdorpo che manca per poco l’appuntamento con la palla sull’assist di Cristante. Dopo un’altra svista De Rossi cambia Karsdorp, fischiato sonoramente dal pubblico, ed inserisce Angeliño spostando El Shaarawy a destra, ma il passo dei tedeschi sembra comunque superiore a quello dei giallorossi. La gara si fa nervosa nel finale con diversi ammoniti soprattutto dopo il raddoppio del Leverkusen al 73’: Frimpong appoggia palla a rimorchio per Stanisic che tocca per Andrich che trova un destro che si infila sotto l’incrocio per lo 0-2. Svilar non può fare proprio nulla su un destro chirurgico. De Rossi inserisce Azmoun e Baldanzi per i minuti finali, con la Roma che rialza la testa e sfiora la rete con l’iraniano che davanti al portiere calcia debolmente grazie al provvidenziale intervento di Hincapie. Al 90’ uscita perfetta di Svilar che anticipa Hofmann ed evita il tris dei tedeschi con la Roma sbilanciata in avanti. Nel finale spazio pure per Abraham, che riesce a divorarsi al 94’ il gol dell’1-2 mandando di testa, da due passi e a porta vuota, sopra la traversa.
Al triplice fischio c’è tanta amarezza nell’ambiente giallorosso, che aveva provato a caricare la squadra nel pre-partita con una coreografia dal messaggio netto: “Avanziamo”. Il sogno di ribaltare il risultato e di andare a Dublino ovviamente c’è, ma si tratterebbe di un’impresa quasi ai livelli dell’incredibile rimonta messa in atto contro il Barcellona nel 2018. La speranza è l’ultima a morire e la Roma ha il dovere di fare di tutto nel ritorno, giocandosela libera di testa.