Dopo la fatica – più per la trasferta che per la durata della partita – di Udine, la Roma è chiamata ad affrontare il Napoli di Calzona al Diego Armando Maradona per sfruttare il pareggio del Bologna proprio contro i bianconeri e mantenere le distanze da Atalanta e Lazio. De Rossi, orfano di Llorente e Paredes, opta per una rosa semi-titolare: torna in difesa N’Dicka dopo il brutto spavento di due settimane fa, mentre a destra si rivede Kristensen. A centrocampo al posto dell’argentino squalificato c’è Bove, mentre in attacco Azmoun è stato preferito ad Abraham.
La partita inizia a ritmi bassissimi, con il Napoli che arriva troppo facilmente nell’area di rigore della Roma in più occasioni, senza tuttavia concretizzare: al quarto d’ora Jesus dagli sviluppi di corner non riesce a centrare la porta, mentre Svilar si rende protagonista prima su Di Lorenzo, poi su Osimhen e Anguissa e infine su Kvaratskhelia. Il primo tempo si conclude con un predominio dei padroni di casa con la Roma che non è mai riuscita ad essere veramente pericolosa servendo i propri attaccanti.
Il secondo tempo vede i giallorossi entrare in campo più aggressivi, tanto da guadagnare un calcio di rigore al 57′: Kristensen serve Azmoun all’interno dell’area, l’iraniano porta avanti il pallone ma Juan Jesus sbaglia l’intervento e colpisce le gambe dell’attaccante giallorosso con Sozza che non può fare altro che assegnare il tiro dagli undici metri. Sul pallone c’è Dybala che insacca all’angolino basso di sinistra con Meret che intuisce ma non riesce ad arrivare.
Vantaggio dei giallorossi che dura solamente 7 minuti: il Napoli trova il gol in maniera fortuita grazie a un tiro di Olivera deviato da Kristensen. La traiettoria diventa imprendibile per Svilar che può solo guardare la palla entrare in rete. La partita si accende e cominciano a fioccare occasioni da entrambe le parti, mentre subentrano per la Roma Abraham (al posto di Azmoun) e Renato Sanches (per uno stremato Bove).
Proprio il portoghese si renderà protagonista del 2-1 dei padroni di casa. Il calciatore del PSG aggancia la gamba di Kvaratskhelia al limite dell’area, all’inizio Sozza non fischia, ma viene richiamato dal VAR. Davanti al monitor il fischietto della sezione di Seregno non può fare altro che assegnare il calcio di rigore. Sul dischetto va Osimhen, che spiazza Svilar senza troppi problemi e porta così in vantaggio il Napoli.
La Roma però non ci sta e all’88° riesce a trovare il gol del pareggio, ancora da corner, come a Udine. Sul pallone c’è il solito Dybala, che trova la testa di N’Dicka. L’ivoriano offre una sponda ad Abraham piazzato sul secondo palo che tutto solo gonfia la rete con una frustata e torna al gol dopo esattamente 365 giorni dall’ultima marcatura. Inizialmente il pareggio viene annullato per offside, ma una revisione del VAR conferma la validità della rete vista la posizione di Di Lorenzo che tiene in gioco l’attaccante inglese.
Dopo 5 minuti di recupero e un’occasione pericolosa per il Napoli (Svilar non blocca il tiro di Rrhamani, con Mancini che si avventa sul pallone prima di Osimhen) cala il sipario al Maradona, con la Roma che ottiene così un punto da situazione di svantaggio e si porta così a 59 punti in classifica. Adesso testa all’Europa League dove i giallorossi saranno chiamati ad affrontare il Bayer Leverksuen, campione di Germania e imbattuto da 46 partite.