La Roma di De Rossi trionfa nel derby della Capitale e fa impazzire di gioia i tifosi romanisti. La squadra giallorossa, dopo il passo falso a Lecce, spezza il digiuno di vittorie contro la Lazio al quinto tentativo. L’ex capitano, ora alla guida tecnica del club, firma un esordio da allenatore indimenticabile nella stracittadina, conducendo i suoi alla vittoria in una partita in cui il successo è stra-meritato. L’eroe della giornata è stato Gianluca Mancini, autore del gol che ha deciso la sfida sul finire del primo tempo.
De Rossi, al suo primo derby da tecnico, cambia cinque giocatori rispetto alla gara del via del Mare, inserendo Dybala ed El Shaarawy titolari in attacco con Lukaku. Senza lo squalificato N’Dicka, spazio a Llorente al fianco di Mancini, Celik e Angeliño (preferito a Spinazzola). Nella Lazio, Tudor, (debutto al derby anche per il croato), si affida subito a Immobile e tiene Castellanos in panchina. Poche le sorprese rispetto alla vigilia nei 22 titolari. La Roma parte forte e si fa pericolosa al 3′ con un conclusione dalla distanza di Paredes, con la palla che si spegne poco sopra la traversa. La Lazio, che attende per ripartire, risponde subito in contropiede con Immobile che su assist di Isaksen entra in area, conclude sul primo palo spedendo il pallone sull’esterno della rete. Un’occasione che ha fatto scorrere più di qualche brivido sulla schiena dei tifosi romanisti. Con il passare dei minuti è però la Roma a crescere e riesce a trovare maggiore confidenza e fiducia, sfruttando un eccessivo abbassamento di baricentro da parte dei giocatori biancocelesti. Al 34′ su una giocata di Dybala, Celik schiaccia di testa il pallone sotto porta, fallendo una buona occasione. Al 42’ arriva finalmente la rete giallorossa: sugli sviluppi di un angolo c’è la deviazione di testa di Mancini che, anticipa Romagnoli, e mette in porta il cross al bacio di Dybala. A far esplodere la Curva Sud è proprio il giocatore che nei minuti iniziali del match sembrava dover uscire per un problema muscolare. La Roma non aveva segnato nei quattro derby precedenti, dal marzo del 2022 con Pellegrini: un’attesa lunga 451 minuti che fa esplodere tutti per la felicità.
La rete segnata a ridosso dell’intervallo permette alla Roma di iniziare la ripresa con ancora maggiore fiducia e l’andazzo non cambia. Pellegrini con un destro a giro su punizione sfiora la traversa, poi l’occasione per il 2-0 finisce sui piedi di El Shaarawy che colpisce il palo su sponda di Lukaku. Una chance, capitata sul sinistro, incredibilmente fallita: avrebbe mandato ko gli uomini di Tudor. Senza possibilità alcuna di appello. La Lazio, rientrata in campo con tre cambi (Pedro, Patric e Castellanos al posto di Isaksen, Romagnoli e uno spento Immobile) è a tratti stordita ma trova comunque le forze per cercare di reagire, affidandosi alle soluzioni in campo aperto. Kamada va a segno al 62′ ma in posizione di netto fuorigioco, poi ci prova Felipe Anderson su punizione. Ma Svilar non è mai in difficoltà. Con il passare dei minuti la partita diventa sempre più fisica e cresce la tensione in campo, dove si registrano diverse scintille. L’arbitro Guida è costretto ad estrarre più di un cartellino giallo per cercare di arginare il nervosismo (con poca fortuna). Dopo aver inserito Spinazzola nell’ultima mezz’ora, De Rossi getta nella mischia pure Smalling e Abraham, che mancava dall’ultima partita di campionato della scorsa stagione per via del grave infortunio al ginocchio. Il doppio centravanti serve per alleggerire la pressione della Lazio che spinge facendo entrare anche Luis Alberto per Vecino e Luca Pellegrini per Marusic. Il finale è ad alta tensione, si combatte su ogni pallone, senza esclusione di colpi, a volte anche proibiti. La Roma, che non rischia mai, regge l’urto scomposto della Lazio (buttati al vento un paio di calci piazzati che rischiavano di essere insidiosi), potendo liberare così tutto il suo entusiasmo dopo due anni amari.
Con questo risultato, la Roma consolida il suo quinto posto in classifica, restando agganciata alla zona Champions League, mentre la Lazio rischia di essere sorpassata dal Napoli. Per De Rossi il successo rappresenta un inizio col botto nella carriera da allenatore e al triplice fischio va in scena una festa che unisce tecnico, squadra e tifosi. Roma è ancora una volta romanista.