Ad una manciata di secondi da una vittoria che avrebbe tanto avuto il sapore di Champions League. È stato un finale degno del miglior thriller quello andato in scena allo Stadio Olimpico nel big match tra Roma e Milan, una partita che aveva assonnato in molti fino al novantesimo (zero parate per Rui Patricio e Maignan) e che poi nel recupero ha dato a tutti gli spettatori un’incredibile scarica di adrenalina con l’1-1. Da una parte e dall’altra del pubblico. Ma andiamo con ordine.
La squadra giallorossa (sulla maglia scompare il logo Digitalbits, al posto dello sponsor c’è l’iconico ‘SPQR’) si presenta con un modulo a due centravanti praticamente inedito: Belotti e Abraham guidano l’attacco supportato da Pellegrini sulla trequarti, con la scelta di Kumbulla per sostituire l’infortunato Smalling al centro della difesa. La gara inizia subito in salita per un problema al ginocchio dell’albanese, che è costretto a lasciare il campo – ennesimo infortunio, la nuvola sfortunata non abbandona Trigoria – per far spazio a Bove, che si posiziona a centrocampo e costringe Cristante, vista l’assenza di qualsiasi altro centrale di ruolo in panchina, ad abbassarsi al centro dei tre, come spesso aveva fatto nel corso della gestione Fonseca. Nella prima frazione ci sono giusto un paio di squilli per parte. Fronte Milan i rossoneri riescono a costruire una buona azione ma Calabria sbaglia il cross basso tutto solo. Lato giallorosso, per quella che è stata l’occasione più grossa dell’intera partita, è Abraham a salvare sul colpo quasi a botta sicura di Pellegrini, ben pescato nell’area piccola da Spinazzola. Maignan ringrazia.
Il secondo tempo si apre con un altro cambio dovuto ad un problema fisico, stavolta occorso a Belotti, uscito malconcio prima dell’intervallo e non in grado di rientrare. Accanto ad Abraham entra così El Shaarawy. Il Faraone, in giornata no, getta al vento un buon contropiede, perdendo la misura sul controllo, con la palla che sfila lunga. Sul taccuino è segnata anche una buona iniziativa di Spinazzola, che al momento del tiro è moscio e si fa murare da Krunic. Per gli uomini di Pioli la migliore chance è quella di Saelemaekers, che spara alto da pochi passi.
Il tempo scorre e lo 0-0, forse il risultato più giusto, sembra inevitabile. Orsato assegna sei minuti di recupero e succede di tutto. Con fuochi artificiali in stile Capodanno. Al 94’ la Roma recupera palla con Celik su De Ketelaere a centrocampo, sgroppa sulla fascia e pesca al centro Abraham, che dopo l’ennesima partita da fantasma, trova però una giocata da grande attaccante, eludendo l’intervento di Kalulu e insaccando alle spalle di Maignan con una staffilata rasoterra. L’inglese esplode di gioia in simbiosi con la tifoseria, ma purtroppo i tre punti saranno soltanto un ricordo che dura un baleno. Il Milan non si perde d’animo e getta la palla lunga, su una respinta di Mancini è Leao a raccogliere e a crossare sul secondo palo: la sfera viene ricorsa da Saelemaekers, che dopo il buon taglio riesce a tenerla bassa, insaccando al volo l’1-1, con il tiro che finisce sotto le gambe di Rui Patricio. Il pareggio finale fa rimanere le formazioni di Mourinho e Pioli appaiate a 57 punti, con la possibilità per l’Inter di agganciare le due rivali per la corsa Champions. Con una Roma incerottata c’è da fare un grande applauso alla squadra anche se l’urlo per la vittoria è stato strozzato in gola.