La Lazio attacca Mourinho: “La Lazio è ossessivamente nei suoi pensieri”

DiMatteo Cirulli

Mag 2, 2022
Giornali

È sempre aria di derby nella Capitale. La Lazio con un comunicato sul proprio sito ufficiale risponde alle parole di Mourinho, che nella conferenza stampa post-partita di ieri, ha commentato l’episodio del gol di Acerbi. “Ventidue anni fa potevi vincere una partita con un gol in fuorigioco e ventidue anni dopo puoi ancora vincere con un gol in fuorigioco. Ieri una squadra ha vinto così. Questo vuol dire qualcosa.” Questo il commento dello Special One sull’episodio incriminato. La società biancoceleste non ha tardato a rispondere, con una nota ufficiale che recita:

“Il fatto che nel 2022 un allenatore di un’altra squadra, durante le sue conferenze stampa, faccia ripetutamente riferimento a presunti favori arbitrali a squadre concorrenti e che, allo stesso tempo, alcuni giornalisti sportivi nazionali, di dichiarata fede calcistica, si infervorino sullo stesso argomento, dimenticando il loro ruolo professionale e il dovere di imparzialità, dimostra alcune cose: che la Lazio è ossessivamente nei loro pensieri più di altri ambìti obiettivi professionali; che, come spesso accade, si guarda in casa degli altri per distogliere l’attenzione da risultati mancati e da clamorosi episodi avvenuti in casa propria, a proprio favore, sotto gli occhi di tutti; che nonostante la necessità di evolvere l’immagine del calcio in Italia, alcuni protagonisti sono fermi alla costante ripetizione delle accuse agli arbitri e al VAR; che su questi atteggiamenti offensivi verso la categoria degli arbitri e sulla mancanza di obiettività giornalistica troppo spesso si sorvola.

La Società Sportiva Lazio respinge ai mittenti le critiche e le insinuazioni, continua a credere che i valori si dimostrino in campo e non nei salotti televisivi. La Lazio non si presterà mai ad essere l’alibi o il capro espiatorio di nessuno e farà valere nelle sedi opportune le proprie ragioni. La linea della Società continua ad essere quella di non discutere le decisioni prese sul campo, anche quando si tratta di episodi lampanti avvenuti a sfavore della squadra biancoceleste, quale il fallo di Tonali su Acerbi a Lazio-Milan in occasione del gol o la gomitata in area di Ibanez su Milinkovic nel derby di ritorno, solo per citarne due anche se ne abbiamo presenti molti altri, anche in Spezia-Lazio. Episodi decisivi sui quali abbiamo scelto il silenzio per rispetto degli arbitri in campo e del VAR, rispetto che altri non hanno dimostrato e continuano a non dimostrare.”

Al comunicato apparso sul sito, si aggiungono le parole di Marco Gabriele, addetto agli arbitri biancoceleste, intervistato ai microfoni di Lazio Style Channel:

“Conoscere le regole, che vengono spesso distorte ed interpretate in modo sbagliato, è importante. Rispetto a quanto accaduto sabato a La Spezia, bisogna prendere in mano il protocollo VAR. Grazie a Lotito e Tare, si è capito quanto sia importante avere in campo calciatori che conoscano le regole. Il protocollo VAR può essere utilizzato in quattro occasioni: quello che riguarda oggi è il caso della rete segnata. Prevede che ogni gol di rete debba essere controllata, non a caso c’è una tecnologia avanzata su questa tipologia di rilevazione, chiamata Okai, che traccia due linee: una blu ed una rossa per rilevare eventuali calciatori in fuorigioco. Quindi sabato o questa linea non è stata tracciata oppure è stata fatta una considerazione sbagliata da parte del VAR.

Se non rileviamo una dichiarazione ufficiale dall’AIA e se è stato commesso un errore, fa semplicemente parte di quei tanti che abbiamo visto in questi anni anche con il VAR. Faccio un esempio del gol annullato ad Immobile in occasione Lazio-Venezia, con la sua spalla poco avanti di millimetri. Ci sono altri episodi eclatanti, come la gomitata di Ibanez a Milinkovic nel derby di ritorno. Il difensore avversario colpisce volontariamente sul volto Sergej ed il VAR non interviene. Il braccio può essere valutato in due modi: strumento o arma. Con il primo si può anche dare un colpo, con il secondo invece no, avviene quando il movimento non è armonico. Milinkovic anche contro il Milan subisce un colpo, ma in quell’occasione il braccio è strumento. 

La Lazio ha scelto la linea di non protestare perché se c’è stata una valutazione, corretta o sbagliata che sia, la accetta perché fatta in buonafede. Anche il gol di mano di Cutrone contro il Milan, nel 2018, va ricordato: in quel caso tutti pensarono al fuorigioco, trascurando il gol di mano. Qualche settimana fa l’attuale designatore Rocchi ha detto che sono stati corretti l’86% degli errori grazie al VAR. Manca ancora un po’ per arrivare al 100% perché dietro c’è l’essere umano. Eclatante l’episodio accaduto quest’anno in Torino-Inter, in occasione del rigore non concesso a Belotti. In quel caso, l’AIA con un comunicato ha ammesso l’errore sospendendo gli arbitri coinvolti.

Il portiere è l’ultimo difendente, in occasione di Spezia-Lazio Provedel è più avanti di alcuni difendenti. Nasca potrebbe aver messo correttamente la linea sull’ultimo difendente, vedendo Acerbi sopra la linea blu, ma questa è una mia interpretazione. La sospensione di Nasca e Guida dimostra che hanno commesso un errore in buonafede, pensare però che non sia stato applicato il protocollo VAR è assurdo. Assistente di linea? UEFA e FIFA hanno imposto di lasciare sempre giocare, evitando di interrompere un’azione, questo è il motivo per cui l’assistente di linea sabato è rimasto giù con la bandierina.

Nelle ultime quattro giornate di un singolo torneo, capita che gli allenatori parlino sempre di episodi per giustificarsi o trovare alibi. L’etica della Lazio non è mai venuta meno in questi due anni, nonostante evidenti torti subiti, perché se c’è un errore arbitrale bisogna solo prenderne atto, poiché arrivato in buonafede. A volte è a favore ed altre a sfavore. Rocchi, a Lissone, ci ha fatto ascoltare le conversazioni tra arbitro e VAR: il primo ha un microfono aperto, quindi si sentono anche le proteste dei calciatori. La confusione, come accaduto in un episodio, può anche generare errori, per questo non vedrete mai calciatori biancocelesti andare a disturbare gli arbitri in attesa di una decisione. Bisogna lavorare, è una questione di cultura che dovrebbero avere tutte le squadre”.

È inoltre notizia di oggi la sospensione fino al termine del campionato di Pairetto e Nasca, rispettivamente arbitro e VAR della partita incriminata tra Spezia e Lazio.

Photo by Tim Mossholder on Unsplash

Di Matteo Cirulli

Romano e romanista, tutto fare de Al Circo Massimo, dalla regia ai Social Network.

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